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Sul ponte sventola bandiera bianca


Proprio come dice Battiato in un suo celebre pezzo così io oggi sventolo bandiera bianca. In questi mesi di silenzio creativo non sono andata oltre al lavoro, oltre ai segnali stradali disegnati a mio figlio che me li chiede in continuazione, oltre allo scarabocchio al telefono o la lista della spesa. Non sono andata oltre l'idea che ho del piacere che sento quando disegno, il desiderio che però è rimasto vivo come spesso mi accade. Quei lunghi periodi di pausa non mi sono nuovi ...affatto. Questo silenzio che si dilata fino ad arrivare all'apoteosi e a una risoluzione trionfale, un po' come capita nelle composizioni musicali del 900.

Come un' attesa febbricitante di avere la diga piena per poi godersi la cascata scendere caotica e travolgente dal monte, così è la mia voglia di disegnare.

Le gocce che hanno finalmente finito di riempire questo grosso bicchiere, sono molteplici. C'è la musica che per fortuna riesco ancora ad ascoltare: questo è il periodo del minimalismo, perfetto per disegnare, ossessivo, ipnotico, razionale, travolgente, lisergico.

Oltre a Terry Riley con il suo organo in "A rainbow in curved air" e "Descending moonshine dervishes" è comparso prima Wim Mertens e poi Philip Glass che non ho ancora finito di conoscere e che mi riserva sempre grandi sorprese. Così dopo aver saltellato qua e là tra l' interminabile collezione musicale di mio marito (che forse finirò di ascoltare verso i 90 anni), mi sono ritrovata a bocca aperta ascoltando "Einstein on the beach" e la colonna sonora di "Naqoyqatsi" .

Poi da lì ho ripreso le novità che mi sono sfuggite perchè offuscate da altri dischi o semplicemente capitate in momenti sbagliati. Ricordo bene Ivan quando, con grande entusiasmo, ha scovato su Emusic i Battles, virtuosi promulgatori del Math Rock (e qui la vena autistica-artistica di Ivan si è illuminata tutta). Peccato che insieme ai Battles comprò gli Other Lives (hipster, Indie rock) che attrassero tutta la mia attenzione così il resto dei dischi passò in sordina.

Però c'è una cosa da dire, è vero che io mi fisso... ma quando ho ben spazzolato quel che rimane ho bisogno di nutrire sto cervello affamato con altre nuove cose. Come un bravo scoiattolo allora me ne vado a scavare tra le cartelle dimenticate e tutte le volte scopro qualcosa di sorprendente.

Lascio qua sotto qualche link per chi passasse di qua con curiosità e magari anche un po' annoiato dalla solita routine sonora.

Philip Glass - Einstein on the beach - train part I (questo.... lo ammetto... mi fa uscire di testa, ma nel vero senso della parola! Non credo sia di facile ascolto ma non sta lì il punto, dipende che cosa si intende per musica e, soprattutto, come si ascolta e quanto ci si lascia attraversare da essa.

Mi chiedo che esperienza incredibile deve essere sentirla dal vivo... o, ancora meglio, SUONARLA!)

Wim Mertens - No testament (ne avrei messo altre mille ma non si trova un granchè on line)

Metto anche i Battles, alla fine il math rock e il minimalismo hanno alcune cose in comune.

Quando riprenderò a disegnare posterò qualcosa, speriamo succeda presto sennò scoppio!!!

B.

Nella foto c'è Philip Glass e un suo spartito.

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